Verona è una tra le città d’arte più famose del nord Italia. Le sue bellezze e la sua storia escono addirittura dai confini nazionali. Il contributo di Shakespeare è stato importante, certo, ma anche senza di esso Verona sarebbe riuscita a ritagliarsi il suo giusto spazio nei cuori delle persone. In fin dei conti stiamo parlando della città che ospita uno dei più antichi e meglio mantenuti anfiteatri romani del mondo. E allora cosa aspetti ad immergerti nella sua storia? In questo articolo parleremo proprio delle bellezze di Verona e dei suoi monumenti più importanti!
Arena di Verona
Partiamo subito dal monumento simbolo di Verona: l’Arena. Il mastodontico complesso romano si erge incontrastato sulla famosa piazza Bra, dove insieme agli altri palazzi storici del centro, accoglie i visitatori provenienti da tutto il mondo.
L’Arena, oltre ad essere diventata negli anni il simbolo della città di Verona, è ad oggi l’anfiteatro meglio conservato del mondo, davanti persino al Colosseo di Roma. Le sue dimensioni non sono certo paragonabili a quelle dell’anfiteatro Flavio, ma sono comunque sbalorditivecomparate ai moderni edifici che si ergono ai suoi lati. Ma a quando risale la sua costruzione? In molti si sono posti questo quesito e ancora oggi in pochi sono riusciti a formulare una risposta soddisfacente. Sfortunatamente non esistono documenti che attestino il momento esatto della costruzione dell’anfiteatro veronese, tuttavia ci sono alcuni indizi che hanno permesso agli studiosi di stabile un periodo approssimativo. Grazie ad una testa di gladiatore in tufo e all’analisi delle sue finiture (tipologia di elmo indossato) è stato possibile risalire ad un periodo compreso tra il 10 e il 30 d.C.
La storia dell’Arena è però molto lunga e ricca di avvenimenti avvincenti. L’anfiteatro è stato spettatore di cambiamenti religiosi, politici e sociali, come lo stop dei combattimenti tra gladiatori a causa dell’avvento del Cristianesimo. La fine dei giochi ha denotato l’abbandono della struttura che, probabilmente ha sperimentato i primi problemi strutturali dati dall’incuria. Successivamente si sono avventate su di essa due catastrofi naturali come l’inondazione dell’Adige nel 589 e i fortissimi terremoti del e 1116 e 1117.
La struttura ha retto fino a noi grazie ai massicci interventi di ristrutturazione iniziati con il governo di Teodorico re dei Goti e che si sono susseguiti fino al 1600. L’Arena, successivamente alla prima grande ristrutturazione di Teodorico, è sempre stata utilizzata per eventi sociali, ludici e di carattere politico-giudiziale. Infatti, l’anfiteatro ha ospitato al suo interno processi per “singolar tenzone”, ovvero duelli tra due campioni scelti per rappresentare una delle parti coinvolte nel processo, sentenze di morte – specialmente nel periodo di governo della famiglia della Scala – e nel medioevo anche le giostre, ovvero tornei cavallereschi che vedevano protagonisti cavalieri da tutta Europa.
Oggi sappiamo bene per cosa viene utilizzata l’Arena: per celebrare la magnificenza dell’opera lirica e dei grandi autori mondiali di questa meravigliosa arte. Tutte le estati si accende la stagione lirica veronese, evento di una bellezza e suggestione tale da attrarre persone da tutto il mondo nella città dell’amore. Oltre a questo, l’anfiteatro romano ospita al suo interno eventi anche più mondani come kermesse musicali nazionali (Wind Music Award) nonché concerti di star della musica nazionali e internazionali. Personaggi del calibro di David Gilmour, Steve Wonder, Pavarotti, Adele, Jamiroquai e molti altri si sono avvicendati sul palco dell’Arena e hanno contribuito a renderla un luogo magico.
Il balcone di Giulietta
L’altro simbolo di Verona per eccellenza? Ovviamente il balcone di Giulietta. Grazie al dramma shakespeariano che vede protagonisti due giovani amanti ostacolati inesorabilmente dall’odio che le rispettive famiglie provano reciprocamente, Verona ha assunto la connotazione di città dell’amore. Nonostante l’opera di Shakespeare sia effettivamente una tragedia, la storia di Romeo e Giulietta viene ricordata quasi esclusivamente per la sua connotazione amorosa e passionale. Per questo motivo a Verona ogni anno, nella settimana di San Valentino, si festeggia l’amore con la manifestazione Verona in Love. Vero grande protagonista dell’evento è il famigerato balcone di Giulietta. Ogni anno migliaia di coppie si ammassano ai suoi piedi, per ammirarlo, scattare una foto (o più presumibilmente un selfie), per toccare la statua di Giulietta e per professare amore eterno alla propria metà.
L’edificio che comprende il Balcone di Giulietta si affaccia su di un piccolo cortile interno sulla famosa Via Cappello, nel centro di Verona. La storia dice che questo edificio sia stato effettivamente la casa di Giulietta, in quanto sulla volta del cortile interno si vede chiaramente lo stemma del cappello. Negli anni, però, cambia sia padroni di casa che modalità di utilizzo: si dice infatti che per un periodo imprecisato fino al XIX sia stato una sorta di albergo o rifugio per viandanti. Ne dà testimonianza anche Dickens, che lo additò come malconcio e di pessima qualità:
“to the House of the Capulets, now degenerated into a most miserable little inn […]”
Il suo aspetto attuale lo si deve allo storico e architetto italiano Antonio Avena, che ispirandosi all’architettura medievale, ha dato vita al fenomeno mondiale che è oggi la casa di Giulietta. Una fuga romantica per due a Verona non può essere tale senza aver sitato il balcone di Giulietta.
Le Arche Scaligere
Più lontane dal clamore e chiasso del centro, le Arche Scaligere si prestano alla contemplazione attenta e solitaria del viaggiatore. Situati a qualche passo da Piazza dei Signori, i famosi monumenti funebri della famiglia della Scala si presentano autorevoli e imponenti. Questi mausolei sono considerati il più importante esempio di arte gotica nella città di Verona: per questo è d’obbligo una capatina in questo sito.
Transennate da una grande recinzione in ferro battuto, troviamo le tombe di molti illustri personaggi della nobile famiglia della Scala. Ci sono però tre Arche che spiccano in quanto a bellezza, dimensioni e ornamenti: le Arche di Cangrande, Mastino II e Cansignorio.
La principale e più visibile è quella di Cangrande I della Scala, morto nel 1329: il grande sarcofago è eretto da quattro statue raffiguranti dei cani, i quali allo stesso tempo reggono lo stemma della Scala. Anteriormente al sarcofago si notano tre piccole statue, tutte facenti riferimento a raffigurazioni cristiane. Sopra il coperchio del sarcofago, è invece situata la statua giacente di Cangrande. Tutt’intorno al sarcofago si staglia il baldacchino finemente decorato in stile gotico, sopra il quale si trova la statua equestre di Cangrande.
Poco più in là si trova l’Arca di Mastino II, con i suoi decori e dettagli artistici ben visibili dalla strada antistante. Prestando particolare attenzione è perfino possibile scorgere tracce dell’antico colore che ornava il sarcofago. Anche in questo caso il sepolcro è racchiuso da un enorme baldacchino che termina, in cima, con la statua equestre di Mastino II.
Come ultima, troviamo l’Arca di Cansignorio. Questi, a causa delle pessime condizioni di salute nelle quali versava, iniziò a pensare alla costruzione del suo monumento funebre attorno al 1364. Il mausoleo è ad oggi il più ricco di decorazioni, ma nonostante ciò il suo valore artistico è secondo sia a quello di Cangrande che a quello di Mastino II.
Castelvecchio
Castelvecchio è il simbolo del potere della famiglia scaligera. La sua costruzione risale al 1354 e avviene per mano di Cangrande II della Scala, allora regnante sulla città di Verona. Si dice che la costruzione del castello avesse come scopo primario quello di “proteggere” il regnante. Gli storici affermano, infatti, che Cangrande II fosse ossessionato dall’idea di essere spodestato dal suo trono per mano dei fratelli. La struttura, quindi, doveva fungere sia da reggia, che da fortezza, che da via di fuga. Perché via di fuga?
Il castello fu costruito sull’Adige proprio per evitare situazioni di assedio. Inoltre al suo fianco fu costruito appositamente, un ponte – il Ponte di Castelvecchio – che avrebbe funto da via di fuga nel caso di rivolta o pericolo per la vita del regnante.
Questo ponte è senza dubbio uno dei più belli di Verona, sia a livello artistico che ingegneristico. Sfortunatamente venne completamente distrutto dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, e poi totalmente ricostruito nel 1951.
Ad oggi Castelvecchio ospita il più importante museo della città di Verona. Al suo interno si possono trovare sale dedicate alla scultura e pittura italiana e straniera, alle armi antiche, a oggetti di oreficeria e ceramiche.
Il Teatro Romano
Questo splendido monumento all’arte scenica si erge maestoso sulla riva sinistra dell’Adige, presso il colle San Pietro. La sua costruzione, secondo gli storici, risale al I secolo a.C. e racchiude in sé tutta l’essenza dell’architettura romana di quel tempo. Della struttura originale, purtroppo non rimane molto: sono visibili le gradinate, i resti dei muraglioni, la canvea e importanti resti della scena.
Il Teatro Romano subì molti danneggiamenti dovuti a varie inondazioni del fiume Adige e alla costruzione continua di edifici nella zona. Questo ha comportato la sepoltura, negli anni, del teatro sotto strutture e edifici medievali, e solo nel 1800 iniziò l’opera di recupero. Un ricco commerciante veronese, tale Andrea Monga, acquistò il terreno sul quale sorgeva e iniziò a demolire edifici e a condurre scavi per riportare alla luce il teatro. Solo nel 1904 tutta l’area venne acquistata dal Comune di Verona, che proseguì i lavori.
Da allora il Teatro Romano di Verona è uno dei monumenti più importanti della città e un sito archeologico di straordinaria importanza. Non a caso vicino ad esso è presente anche il Museo Archeologico di Verona, collocato all’interno di un antico convento di Gesuiti.
Il Teatro Romano, come l’Arena, viene tutt’ora utilizzato nel periodo estivo per spettacoli teatrali, concerti e manifestazioni di interesse pubblico. Spesso nella sua cornice si tengono manifestazioni come il festival shakespeariano, che comprende le rappresentazioni teatrali del calibro di Romeo e Giulietta, Riccardo II e un Sogno di una notte di mezza estate.
Conclusioni
Un articolo per spiegare le bellezze di Verona? No di certo. Le bellezze di Verona non si fermano al numero di 5, sono molte di più. Con questo articolo abbiamo voluto puntualizzare quali siano i monumenti più importanti della città dell’amore e, quindi, imprescindibilmente da visitare.
Speriamo di averti incuriosito con la storia nella nostra città. Per saperne di più puoi scaricare la nostra guida turistica “Una giornata a Verona”, altrimenti contattaci! Il Team di Le Suite di Giulietta è qui per te.